Oggi in tanti sentono questi bisogno di ritorno alla natura. Un fiume eterogeneo di persone che avvertono, forse, che il punto di non ritorno è stato superato e ora ascoltano il richiamo dei boschi. E fin qui, tutto bene. Poi? Poi te li ritrovi con gli occhi dentro il cellulare o peggio con i figli che han portato per fare un’esperienza in natura, più attenti a seguire qualche giochino sullo smartphone che non a quanto ci sia intorno.
Ogni tre passi il telefono che squilla, il messaggio, la notifica e chi più ne ha più ne metta.
Non è così. In natura ci si va guardandosi intorno, allenando gli occhi, il respiro, il corpo. Stando attenti al messaggio che il fisico dà indietro.
Non ci si va – e sono netto – portando i mezzi che normalmente utilizziamo dentro casa per trascurare il tempo, nemmeno fossimo in attesa e seduti in bagno.
Il cellulare va in tasca, possibilmente silenziato se non si hanno reali motivazioni d’emergenza. E per due motivi: l’altro non vuole essere disturbato dal continuo suono del telefono. E per amor proprio. Vivete il momento, distogliete l’attenzione da questo maledetto cellulare che vi possiede!
Perché viaggiare fa bene?
di Alex Vigliani Viaggiare fa bene, lo dice la scienza, ma anche se non ce lo dicesse la scienza, sappiamo benissimo che è così. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle nei terribili mesi di chiusura della pandemia! Viaggiare è fare nuove esperienze, aumenta la capacità...