Passi una mano sulle ginocchia.
Quella cicatrice ti riporta a qualche anno fa. Era il viale polveroso che portava a casa tua e hai battuto quel punto così forte che ancora al pensiero senti il male che ti si infila dentro.
Poi ti sei rialzato, sei andato oltre e hai attraversato sentieri con l’avida voglia di chi il mondo vuole scoprire.
E sei caduto mille volte e mille volte ancora ti sei rialzato.
Oggi ti appresti a nuovi cammini ed è l’emozione della prima volta che vai cercando per dare un senso a tutto.
Ma hai risposte in una tasca bucata e sicurezze usate e abusate che ormai non valgono più.
E allora? E allora c’è ancora un unico punto fermo, un’ultima possibilità: quello specchio in cui puoi ancora fissarti e trovare gli occhi di quel bambino che aveva male dopo una caduta, che zoppicava con le guance rigate dal pianto, ma la cui voglia di vedere il mondo – e poco importa che fosse la strada dietro casa – era più forte di ogni dolore.
Non fermarti, cercati ancora e ritrova te stesso: ancora una volta nell’infinito camminare.
Perché viaggiare fa bene?
di Alex Vigliani Viaggiare fa bene, lo dice la scienza, ma anche se non ce lo dicesse la scienza, sappiamo benissimo che è così. Lo abbiamo provato sulla nostra pelle nei terribili mesi di chiusura della pandemia! Viaggiare è fare nuove esperienze, aumenta la capacità...