Via degli Dei ottobre 2022

da | 11 Ott 22 | Pensieri in cammino | 0 commenti

Resoconto di Alex Vigliani

La Via degli Dei è attualmente uno dei cammini più conosciuti in Italia, attraversa l’Appennino Tosco Emiliano in punta di piedi, in equilibrio su crinali su cui la storia ha impresso i propri segni.
Tra i 120 e i 140 km a seconda delle deviazioni che deciderete da fare, complice la facilità di raggiungere Bologna e ripartire da Firenze – e viceversa – è letteralmente preso d’assalto da anni.
Noi di Itinarrando anche quest’anno lo abbiamo percorso – per la quinta volta a dire il vero – con uno splendido gruppo e nel mese di ottobre, appuntamento irrinunciabile della nostra programmazione.
Da tempo ormai scegliamo l’autunno. Le motivazioni sono semplici. Meno traffico di viandanti, atmosfere d’Appennino uniche e colori eccezionali. Ci dà quasi l’idea di chiudere la porta a questo cammino. Alcune strutture serrano i battenti in attesa della stagione bella, altre ritornano a una condizione più intima, propria dei giorni che pennella gli alberi e poi li spoglia.
Quando abbiamo cominciato a camminare su questa via erano vivi sia Cesare Agostini e Franco Santi, i due ragazzi terribili che presero badile e sogni per mano e si misero a scavare per riportare alla luce la via Flaminia Militare. Così la Via degli Dei insegna anche a sognare, a credere nei propri obiettivi. A portarli a termine anche contro tutto e tutti proprio come accaduto ad Agostini e Santi.
E vi dirò una cosa. Non importa nemmeno quanto la Via sia bella, se i paesaggi siano irrinunciabili o meno – e comunque alcuni scorci di Appennino sono semplicemente unici – perché camminare da Bologna a Firenze è cavalcare la tigre della storia, scoprire a ogni tappa, a ogni passo qualcosa di unico e incredibile. Vicende umane che fan parte – come è normale – del paesaggio. Tante storie su questo cammino e sulla medesima via ormai battuta da migliaia di viandanti: la storia degli etruschi e quella dei romani, della seconda guerra mondiale e dei partigiani, di contadini e allevatori, di viandanti e sognatori. Ci sono tutti gli ingredienti per un “viaggio dell’eroe”, per incontrare tutte le profilazioni di una biografia in cammino.
Il cammino di questo ottobre 2022 è forse il cammino con più scambio e condivisione intellettuale avuto da che conduco gruppi. Senza nulla togliere a nessuno ma raramente ho incontrato una così fervida attività intellettuale all’interno di una comunità di cammino. Tanti gli spunti interessanti. Così la Via degli Dei è stato un autentico viaggio nel viaggio poiché intensi sono stati i racconti di coloro i quali han camminato con me.
Camminare in gruppo è anche incontrare una, cento, mille storie nei racconti e nei confronti con l’altro.
Ho incontrato quindi Peppino Impastato e le note di Goran Bregovic. In equilibrio su una gamba ho attraversato le impervie vie di un cruciverba per poi perdermi nell’inganno di mille rebus. Ho praticato atti di gentilezza al sapore di caffè come mai mi era capitato. Mi sono guardato alle spalle e c’erano i passi di chi, prima incerto, ora avanza con sicurezza. Il metodo, l’applicazione di alcuni e la leggerezza di altri. Come Dorothy ho incontrato un paio di scarpe che han fatto più sicuri i passi. Questo e tanto altro è stata questa via, ancora una volta a illuminarmi la strada c’erano le pagine de “Il Sentiero degli Dei”, il libro di Wu Ming II che parla del cammino analizzando il continuo contrasto tra la lentezza del camminare e la velocità del cemento della variante di valico, dell’alta velocità e di una modernizzazione imposta a un Appennino che si ritrova, oggi, assetato e prosciugato.
Mi sono emozionato, l’ho fatto in silenzio, come sempre. Valutando, pensando a quello che avrei scritto di questa esperienza, superando a pie’ pari e con un balzo la noiosa cronologia degli accadimenti e dei luoghi visti, poiché è il sentire che muta il paesaggio, la vista e le emozioni.

Buon cammino!



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