Il Bosco della Difesa, l’Abruzzo in un giorno di Ottobre

Ottobre 25, 2022by Valentina Ottobre0

Il Bosco della Difesa, l’Abruzzo in un giorno di Ottobre

di Valentina Ottobre

Ottobre è un mese particolare, ci regala colori e profumi che sono solo suoi.

Caldi e rassicuranti come certe giornate che in autunno proprio non ti aspetteresti e, invece, oggi il sole accompagna i nostri passi e accarezza le nostre teste.
Abbiamo deciso di avventurarci nel Bosco della Difesa, a Pescasseroli, per ammirare la Faggeta Vetusta che ne fa parte e, per rendere più ricco il nostro cammino, abbiamo portato con noi un libro: Il Signore degli Anelli di J. R.R.Tolkien.

L’ aria frizzante del mattino abruzzese scaccia via ogni torpore, gli occhi si sono subito riempiti di giallo, rosso, viola, qualche sprazzo di verde e il gruppo inizia a camminare su una comoda sterrata bianca costeggiata da qualche casa, aziende agricole e qualche cavallo sveglio di buon mattino.
Il tempo di riscaldare le gambe e la meraviglia del bosco ci avvolge. I faggi allungano i rami gli uni verso gli altri creando una volta colorata sulle nostre teste, un tappeto rosso di foglie croccanti si stende sotto i nostri piedi e ci invita al silenzio per godere pienamente di ogni voce che dal bosco ci arriva ed è in questa cornice incantata, seduti su tronchi e abbracciati dalla natura che le parole di Tolkien ci presentano un personaggio straordinario: Barbalbero.

«Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago.
Non so, ma era come se qualcosa che cresceva nella terra quasi in letargo, o consapevole soltanto della propria presenza tra la punta delle radici e quella delle foglie, tra la profonda terra ed il cielo, si fosse improvvisamente destato e ci stesse considerando con la stessa lenta attenzione che aveva prestato ai propri problemi interiori per anni e anni».”

E mentre riprendiamo il cammino prestiamo più attenzione ad ogni dettaglio, la rosa canina e la fusaggine, i funghi che spuntano sui tronchi ormai privi di linfa vitale ma sempre utili alla vita del bosco, le coccinelle allegre, qualche ragnetto e all’ improvviso ci ritroviamo fuori dal bosco, in un pianoro dal quale possiamo ammirare le montagne che ci circondano e un cielo terso che fa da tela ai volteggi di un falco.

L’esperienza del cammino in montagna arricchisce i nostri sensi e le nostre anime, il bosco ci insegna che nessuno è inutile e tutti devono svolgere il proprio compito per far si che la natura possa continuare il suo ciclo vitale.
E’ una folata di vento che ci incanta per l’ennesima volta perché tra le sue spire accoglie foglie ballerine che danzano intorno come piccole fate e che finiscono poi a riposare sulle rocce verdi di muschio.


Gli alberi che ci circondano cambiano aspetto man mano che ci avviciniamo al cuore del bosco, nella parte più antica dove gli esemplari più anziani prendono forme quasi umane, a volte inquietanti ma la verità è che un albero è un essere dal cuore grande, diventa casa e nutrimento per molte forme di vita e soffre se qualcuno fa del male al bosco proprio come nel nostro libro quando Barbalbero scopre che gli alberi della sua foresta sono stati devastati:

“Quelle famigliole di topi di campagna che a volte si arrampicano e mi fanno un solletico tremendo!
Cercano sempre di raggiungere un posto dove… Oh! Molti di questi alberi erano amici miei.
Creature che conoscevo da quando erano noce o ghianda. Avevano delle voci proprie. Saruman.
Uno stregone dovrebbe avere più criterio! Aaah! Non esiste una maledizione in elfico, entese o nelle lingue degli Uomini per una tale perfidia. Non mi resta che vedermela con Isengard stanotte, con sassi e pietre.”

Continuiamo a camminare fino ad incontrare il sito del progetto “Arteparco” dove possiamo ammirare le opere che negli anni sono state concepite da diversi artisti, a basso impatto ambientale che ci mostrano come sia possibile coesistere senza distruggere. La prima che troviamo sul percorso è dell’artista Marcantonio che con “Animale – Vegetale (Il Cuore)” porta la
sua ricerca ad una scala “ambientale”, realizzando un grande cuore grafico sovrapposto a un albero del Parco, come se l’albero fosse un’estensione naturale e inevitabile del cuore stesso.
La nostra giornata volge al termine, ci salutiamo pieni di energia e scambiandoci grandi sorrisi.
Camminare ci rende famiglia, il bosco ci abbraccia e ci accoglie, lasciarlo ci rende sempre malinconici.
Ma sappiamo che il nostro è solo un arrivederci, così come sappiamo che ottobre non è semplicemente un mese…

Ottobre è uno stato d’animo!

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